Biografia
Eleonora Vulpiani compie i suoi studi in chitarra presso il Conservatorio di Musica “S. Cecilia” di Roma sotto la guida del Maestro Giuliano Balestra.
Consegue studi classici/artistici specializzandosi (dopo il Liceo Classico) negli studi universitari in “Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico – Scienze dei Beni Culturali”.
Dal 2002 è impegnata in un percorso di particolare ricercatezza e di rilevante importanza musicologica che riguarda la riscoperta di un suggestivo strumento ottocentesco caduto in disuso: la Lira-chitarra. La musicista possiede due copie filologiche dello strumento realizzate dal liutaio romano Gerardo Parrinello.
La prima del 2003, copia di un originale del 1809 del liutaio napoletano Gennaro Fabricatore.
La seconda del 2020, copia di un originale del 1809 del liutaio francese Ignace Pleyel.
Il lavoro di ricerca sulla lira-chitarra è frutto di attento e costante studio di un vasto materiale musicologico non più edito dal XIX° secolo.
Molti sono gli spartiti inediti per Lira-chitarra che l’artista ripropone in concerto sia nel repertorio solistico che in diverse formazioni cameristiche: per due Lire, in duo con il canto, con il violino o il flauto; in trio con il canto, violino o flauto e per Lira-chitarra e orchestra. Brani di intensa espressività, grande musicalità e notevole virtuosismo strumentale scritti da importanti autori del panorama chitarristico ottocentesco come Ferdinando Carulli, Mauro Giuliani, Fernando Sor, Salvador Castro de Gistau, Francesco Molino, Matteo Carcassi, Pierre Jean Porro, Antoine Marcel Lemoine, Etienne Jean Battista Pastou e tanti altri.
Eleonora Vulpiani svolge attività concertistica come solista e in diversi ensemble cameristici ricevendo grande plauso dal pubblico e riconoscimenti dalla stampa.
Nel 2007 pubblica il libro “Lira-chitarra. Etoile charmante, tra il XVIII° e il XIX° secolo”.
Il testo è consultabile presso:
- Biliomediateca dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Auditorium Parco della Musica, Roma.
- Biblioteca del Pontificio Istituto, Roma.
(oppure, per info sul testo, compilare il form nella pagina contatti)
Il Museo della Musica di Nizza (Musée de la Musique de Nice – Palais Lascaris, 15 rue Droite, Vieux-Nice) utilizza brani inediti tratti dal repertorio, per la sonorizzazione di alcune sale espositive del Museo.
Da vita, nel 2009, al Concorso Internazionale di Chitarra “Ferdinando Carulli”.
www.totemtanz.it/carulli
Nel 2011 viene inclusa nella “Enciclopedia de la Guitarra” (suplemento 2011) a cura di Francisco Herrera.
Nel 2012 fonda a Roma l’Associazione Culturale Totemtanz (Scuola di Musica e Centro Culturale).
www.totemtanz.it
Nel 2017 è ospite della trasmissione “Babilonia” di RAI (Radio Svizzera Italiana-ReteDue) nell’INTERVISTA “Magnifiche promiscuità sonore”, a cura di Sergio Albertoni e Valerio Corzani.
La stampa scrive di lei:
«Concerto di Lira-chitarra, canto e violino. […] Si è assistito ad un concerto che ripropone oltre che uno strumento caduto in disuso e non più ascoltato dal 1800, delle musiche anch’esse poco conosciute ma di grande efficacia espressiva. Il Trio si esibisce proponendo […] piacevoli brani di grande validità musicale e poetica come la Sonata III op. 21 di Ferdinando Carulli per lira-chitarra sola, ben strutturata musicalmente e caratterizzata da notevoli virtuosismi strumentali; le Variazioni, sempre di Ferdinando Carulli, su tre famose Arie tratte dalle Nozze di Figaro di Mozart (“Voi che sapete…”, “Non so più cosa son…”, “Non più andrai…”) e alcuni brani attualmente poco conosciuti come le Romanze e le Arie di Pierre Jean Porro, ma che esprimono una sublime ed evocativa poesia. […]».
(Diplomatic Magazine – Roma, luglio 2004)
«Dall’800 parigino rispunta la Lira-chitarra. […] Molti pittori del Neoclassicismo […] amavano ritrarre donne bellissime abbigliate alla maniera greca mitologica che suonavano questo strumento. Nelle famiglie nobiliari divenne quasi uno status symbol […] Poi, lentamente, arrivò l’oblio. La riscoperta si deve ora ad Eleonora Vulpiani […] suona con una tecnica eccezionale uno strumento che si è fatta ricostruire […]».
(Il Messaggero – Roma, 18 ottobre 2004)
«La Lyra di Eleonora: incantesimo d’altri tempi. L’ultima musa suona la lira. Eleonora Vulpiani unica concertista al mondo con lo strumento degli dei […]. Lo strumento passò di moda intorno alla prima metà dell’ottocento per lasciare di nuovo il posto alla chitarra. La lira scomparve dal panorama concertistico […]. Fino alla riscoperta della giovane Vulpiani […]. Spettacoli di grande suggestione ed eleganza […]».
(Il Tempo – Roma, 8 febbraio 2005)
«Eleonora Vulpiani solista d’eccezione. L’accogliente sala della Bank of Ireland Art Centre è stata allietata dalla dolce musica della lira-chitarra di Eleonora Vulpiani, l’unica concertista al mondo a conoscere i segreti di questo antico strumento […]. La Vulpiani ha suonato […] alcune arie di illustri compositori del XIX° secolo, quali Ferdinando Carulli, di cui ha proposto tra l’altro la Sonata Sentimentale intitolata “Gli amori di Adone e Venere” […]. Con questo concerto l’Istituto Italiano di Cultura ha riaperto le porte della musica classica e di questo strumento all’Irlanda e a Dublino […]».
(Italia Stampa – Dublino, marzo 2005)
«Eleonora Vulpiani affascina il pubblico con la lira-chitarra. […] Dotata di grande talento e di eccellenti qualità tecniche ed interpretative, la concertista sfruttando abilmente le risorse idiomatiche dello strumento, sia sul piano dinamico sia nei passaggi virtuosistici, resi sempre con suono terso e puntuale, ha eseguito una serie di suadenti pagine di Ferdinando Carulli segnate da un elegante linguaggio classico di immediata presa, ovvero Sonata in tre movimenti, Le follie di Spagna, Tema e Variazioni ed una aggraziata Sonatina. […] una Siciliana di Francesco Molino […], trascinante nel suo cantabile e sognante andamento in tempo composto. La Vulpiani ha poi offerto un ulteriore e piacevolissimo omaggio all’arte della variazione cimentandosi con successo nell’aria Di tanti palpiti dal Tancredi di Gioachino Rossini, rivisitata da Matteo Carcassi. In chiusura caldi i consensi per una lettura intensa di arie nazionali irlandesi raccolte da Mauro Giuliani, fra cui la celeberrima Garyowen […]».
(di Renato della Torre – Il Messaggero Veneto – Udine, giugno 2005)
«Eleonora Vulpiani. Che deliziosa sorpresa la riscoperta della Lira, strumento ed ornamento simbolico delle statue dell’antichità […]. Questo strumento romantico di stile ‘impero’ dalle antiche origini ritrova con Eleonora Vulpiani una nuova via e un’attraente attualità. […] in occasione di un concerto presso i locali del Museo “Stiftelsen Musikkulturens Främjande” Eleonora Vulpiani ha interpretato con una chiarezza classica che rende l’ascolto seducente, delle sonate ed altri pezzi del XIX° secolo. Valorizzata da Eleonora Vulpiani la Lira-chitarra ritrova, con nostro grande piacere, il suo posto tra i 550 prodigiosi strumenti antichi del Museo “Stiftelsen Musikkulturens Främjande”[…]. L’incontro con la sua fine musica, quasi eterea, sarà ricordato dal pubblico che è già in attesa del suo prossimo concerto a Stoccolma».
(di Alexander Scarlat – Ditt & datt, n. 30 – Stoccolma, febbraio 2006)
«[…] Partendo dalla riscoperta del repertorio originale per Lira-chitarra, Eleonora Vulpiani ha esteso le sue ricerche anche agli aspetti storici e organologici, riunendo il risultato di questo suo lavoro in un volume senza dubbio prezioso, corredato anche da una ricca documentazione fotografica di strumenti storici […] e dei dipinti in cui la lira-chitarra è ritratta, oltre che da numerose illustrazioni desunte da frontespizi e pagine musicali tratte dalle edizioni dell’epoca. […]».
(di Danilo Prefumo – Il Fronimo, XXXVIII / 150)
«[…] Rediscovering an instrument from a forgotten tradition brings with it many intriguing surprises, which is what Eleonora Vulpiani presents us in her-self produced book Lyre-Guitar: Étoile charmante between the 18th and 19th centuries. It is a small window into the world of the lyre-guitar. […]».
(by John Doan – American Lutherie, number 99 / fall 2009)